Il 10 febbraio 2000 nasceva al Signore il professore Riccardo Pugiotto, figura sconosciuta ai più per il nascondimento vissuto nella semplicità e umiltà. Profondo conoscitore di lettere latine, insegnante per tutta la sua vita, aveva mortificato la sua carriera professionale per seguire la chiamata del Signore.

Riccardo era nato nel 1934 e aveva completato i suoi studi universitari sotto la guida di Ettore Paratore, noto professore della cattedra di Latino all’Università “La Sapienza” di Roma. All’inizio degli anni ’50 l’incontro con la Professoressa Tommasina Alfieri gli aveva fatto abbracciare l’ideale dell’Opera Familia Christi, appena ricostituita dopo la tragedia della guerra. L’Opera, fondata dalla Signorina Masa (come confidenzialmente veniva chiamata), formava i laici a un cristianesimo cosciente ed integrale, testimoniato nel mondo nel proprio ambito lavorativo, con la preghiera e con diversi gradi di appartenenza fino ai consacrati laici: anni prima del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Riccardo aveva aderito totalmente a questo ideale e per esso aveva sacrificato più prestigiosi incarichi di insegnamento per essere maggiormente a disposizione del nascente ramo maschile dell’Opera, di cui sarà il principale riferimento fino alla fine. Entrando in religione aveva adottato il nome di “Cirillo”, in memoria dei fratelli religiosi Cirillo e Metodio. La sua totale dedizione lo ha portato anche ad esprimere la sua vena poetica in termini spirituali. Sfortunatamente la raccolta dei suoi versi è andata smarrita, ma il suo fratello in religione, Metodio, ha ritrovato questa poesia che offre ai lettori di Sosta e Ripresa, pubblicazione (allora mensile) del quale era il principale redattore.

La prematura scomparsa di Cirillo, cha ha anticipato di un mese quella della sua ”mamma” spirituale, ha rappresentato allora una perdita esiziale per l’Opera e per il futuro stesso di essa. Operiamo finché siamo nella Luce, per riunirci insieme nella Luce del Signore

Nell’Eterno

Di Riccardo Pugiotto (Cirillo)

Ogni atto … ogni istante

affonda le radici nell’eterno

ognuno

è un fiorir del mistero.

Pensato

già noto a Dio nell’eternità …

ecco … quasi mi sfugge di fra mano …

eppure vale già

infinito.

                    *

Istanti

nel mistero del tempo

gravissimi

densi e fecondi oltre ogni misura

oltre ogni pensiero …

Il “Fiat” primigenio,

quando fiorì il tempo dall’eterno …

tenebre e luce

il mistero immane.

L’”Ave” angelico

allor che il Tutto s’incarnò nel nulla …

morte e salvezza

il mistero atteso.

Il “Consummatum est” del Crocifisso

quando l’Amore trionfò sul male …

sangue e riscatto

il mistero divino.

Il “Dies irae” della fine,

quando di ognuno sarà vero il vero …

e sempre e mai

il mistero tremendo.

                    *

Tutta la vita mia in una Luce

sicura e penetrante!

L’ignoto che ho temuto lacerante

sboccerà d’improvviso allo splendore

dell’eterno Sorriso?…

Tenebre e schianto?…

                    *

Questo istante … ora … questo,

Amore giusto, fa ch’io viva tuo!

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