Il 20 ottobre 2024 si è svolta la 98a Giornata Missionaria Mondiale. Il primo ottobre inizia infatti l’Ottobre Missionario, giorno della memoria di Santa Teresa di Lisieux, patrona delle missioni. Come mai la Chiesa ha proclamato patrona delle missioni questa monaca di clausura carmelitana, morta a 24 anni? Papa Francesco ricorda che la Chiesa cresce non per proselitismo, ma per attrattiva e l’apostolo, il missionario, è colui che può attirare altri a Cristo: “Teresina” guarda alla morte come il passaggio a una condizione che renderà più efficace e fruttuosa la sua vocazione apostolica. Ella offre la sua giovane vita per le missioni.
In questa ottica Papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale ha scelto come traccia la parabola evangelica del banchetto nuziale (cfr Mt 22,1-14): «Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze» (v. 9). Il Papa richiama “l’impegno della missione ad gentes che Gesù ha affidato ai suoi discepoli: «Andate e fate discepoli tutti i popoli» (Mt 28,19)” ricordando “che ogni cristiano è chiamato a prendere parte a questa missione universale con la propria testimonianza evangelica in ogni ambiente, così che tutta la Chiesa esca continuamente con il suo Signore e Maestro verso i “crocicchi delle strade” del mondo di oggi.”
La Chiesa rurale di Castel d’Asso per la domenica missionaria ha accolto padre Vincenzo Bordo (originario di Piansano), da 30 anni missionario a Song-nam, fuori Seoul, in Corea del Sud dove ha fondato la Casa di Anna che accoglie circa 500 senza fissa dimora al giorno.
Così padre Vincenzo descrive la “Casa di Anna”: “E’ innanzitutto un centro Caritas. Al primo piano ci occupiamo dei bisogni primari della gente: il mangiare, la doccia, il barbiere e la distribuzione dei vestiti. Poi, per quelli che desiderano fare un passo in più, al secondo piano, abbiamo una clinica. Lunedì, invece, viene l’avvocato per chi ha problemi legali. Il giovedì offriamo consulenze per chi cerca lavoro. E poi, con me, il sabato, un’attività di “counseling” per la fede. Quindi, una serie di programmi. Al terzo piano abbiamo un piccolo dormitorio, che usiamo per quelli che vogliono lavorare. Abbiamo una piccola fabbrica che fa sacchi della spesa. A quelli che vogliono lavorare diamo lavoro, un posto per dormire e di che mangiare”.
Al suo fianco lavorano circa 600 volontari senza distinzione di credo religioso: pastori protestanti, monaci buddisti, agnostici. È questo lo spirito più innovativo dell’Ecumenismo, che superate le Crociate, il Proselitismo e le disquisizioni teologiche unisce tutti gli uomini di “buona volontà” (amati dal Signore) a lavorare insieme per il riscatto del Creato e delle creature.