Tommasa Alfieri, pH Laura Ciulli

Sosta e Ripresa vuole dare un contributo di sereno distacco dalla situazione contingente, riproponendo il Mese Mariano della professoressa Tommasa Alfieri, del secolo scorso, quando la “Signorina”, poco più che ventenne, era Presidente diocesana della Gioventù Femminile di Azione Cattolica e grande promessa della Presidente Nazionale Armida Barelli.

Sono 31 riflessioni-meditazioni sulla Madonna (una al giorno) che la invocano con titoli originali e pieni di affetto filiale per la Mamma Celeste.

14 maggio

Thuribulum ardens

Maria, raccontaci dei grandi Angeli che sono intorno al trono di Dio! sono come fuochi di gloria che bruciano una lode purissima. E noi qui che facciamo?

Anche noi dobbiamo far fuoco; Cristo Signore è venuto ad accenderlo quaggiù, a muovere la cenere della natura umana perché una fiamma si levasse, viva, e divampando ascendesse.

Maria dolcissima, noi sappiamo fin troppo che siamo capaci di bruciare… noi sentiamo fin troppo il tormento dei sentimenti che mettono faville nella nostra legna, noi conosciamo la combustione del cuore che fa fumo ed accieca.

Ma non è questo il fuoco di Cristo; il suo non fa cenere e non sibila ardendo.

Maria, liberaci dalla febbre delle passioni disordinate che spengono in noi la fiamma di Cristo. Facci essere un fuoco di vetta che è vivo di giorno, che è vivo di notte, che sale più in là della terra, più forte dei venti, che segna nel cielo una striscia di luce.

Il fuoco di Cristo è così; è un fuoco che crea mentre l’altro devasta, è un fuoco che rinforza mentre l’altro consuma, che si accende oltre la materia mentre l’altro brucia nella materia… e poi si spegne. Quello di Cristo resta perchè brucia di Cristo.

Maria, donaci di ardere senza vampate nel sereno splendore degli affetti puri, donaci di saper bruciare del suo fuoco. .. con profumo di incenso che salga al trono di Dio dinanzi al quale tu sei il turibolo ardente più splendido. Così sia.

«Ignem veni mittere in terram»

Due fuochi insieme non stanno.

 

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