Anche quest’anno i Giornalisti Cattolici del Lazio hanno scelto Viterbo per festeggiare il loro Patrono San Francesco di Sales.
Il Vescovo di Viterbo, mons Lino Fumagalli, ha mostrato la sua vicinanza alla Stampa presiedendo la S. Messa concelebrata con il referente diocesano dell’UCSI (Unione Cattolica della Stampa Italiana) don Emanuele Germani (direttore Ufficio comunicazione sociali), nel Santuario Agostiniano di S. Maria Liberatrice alla SS.Trinità.
Nell’Omelia mons Lino ha ricordato la responsabilità e la Missione che gli informatori svolgono a servizio della Verità, ricordando anche le parole del Messaggio di Papa Francesco per la Giornata delle Comunicazioni Sociali e proprio con la lettura della preghiera di papa Francesco per la 52ma Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali 2018, si è concluso il momento liturgico della Festa:
Signore, fa’ di noi strumenti della tua pace.
Facci riconoscere il male che si insinua in una comunicazione che non crea comunione.
Rendici capaci di togliere il veleno dai nostri giudizi.
Aiutaci a parlare degli altri come di fratelli e sorelle.
Tu sei fedele e degno di fiducia; fa’ che le nostre parole siano semi di bene per il mondo:
dove c’è rumore, fa’ che pratichiamo l’ascolto;
dove c’è confusione, fa’ che ispiriamo armonia;
dove c’è ambiguità, fa’ che portiamo chiarezza;
dove c’è esclusione, fa’ che portiamo condivisione;
dove c’è sensazionalismo, fa’ che usiamo sobrietà;
dove c’è superficialità, fa’ poniamo interrogativi veri;
dove c’è pregiudizio, fa’ che suscitiamo fiducia;
dove c’è aggressività, fa’ che portiamo rispetto;
dove c’è falsità, fa’ che portiamo verità.
Amen.
L’UCSI di Viterbo, nello spirito di servizio per tutti i giornalisti del Lazio, ha completato la giornata con un convegno, organizzato e guidato dalla Presidente Lia Saraca, su“La comunicazione web e televisiva: informazione e giornalismo”.
I relatori Saverio Simonelli, presidente Ucsi Lazio, Fabio Bolzetta, presidente Associazione dei Web Cattolici Italiani (WeCa), Angelo Romeo, docente di Sociologia all’Università di Perugia, Domenico Martinelli, Direttore dell’Area Giornalismo e componente del Comitato Scientifico del Centro per gli Studi Criminologici di Viterbo, hanno illustrato varie sfaccettature positive e/o problematiche dei nuovissimi strumenti del web.
Il Convegno era anche riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti come valido per 4 Crediti della Formazione permanente. Il vivace dibattito sviluppato dai numerosi intervenuti è stato un segno dell’interesse del tema trattato.

Editore e Direttore Editoriale
Mario Mancini, nato in Roma nel 1943, dopo la laurea in scienze geologiche, con tesi in geofisica, nel 1967 e un anno di insegnamento della matematica in un istituto tecnico industriale romano, svolge per un quinquennio la sua professione di geofisico e sismologo prevalentemente all’estero, in particolare in Papua Nuova Guinea presso il Rabaul Central Volcanological Observatory e in Australia nella sezione aviotrasportata a Canberra, in entrambi i casi per la BMR Australia, intervallando le due esperienze con un viaggio di studio in Giappone nell’estate del 1970.
Rientrato in Italia nel 1972, si impiega come geofisico presso la CMP di Roma per la quale lavora per sei anni, con diversi incarichi in Italia e all’estero.
Fin da liceale, nel 1959, aveva conosciuto Tommasa Alfieri e l’Opera Familia Christi da lei fondata. La figura e la spiritualità della Signorina Masa, come i suoi discepoli chiamavano la Alfieri, resteranno per Mancini un fondamentale riferimento per tutta la vita. Laico consacrato nel gruppo maschile dell’opera già dal 1974, nel 1979 fa la scelta di dedicarsi completamente all’Opera e va a vivere nell’eremo di Sant’Antonio alla Palanzana.
Alla morte della fondatrice, nel 2000, l’intero patrimonio dell’Opera passa per testamento all’associazione Vittorio e Tommasina Alfieri, all’uopo voluta dalla stessa Alfieri e della quale Mancini era stato tra i fondatori.
Per accordi associativi, più tardi violati da persone riuscite ad assumere il controllo dell’associazione, Mancini resta all’Eremo, unica persona a risiedervi in permanenza e a occuparsene.
La nuova gestione dell’associazione, decisa a trasformare la Familia Christi da istituzione prettamente laicale e una confraternita sacerdotale anticonciliare, nel 2005 convince Mancini a dimettersi dall’associazione stessa, in cambio della promessa, purtroppo mai ratificata legalmente, di lasciargli l’Eremo.
Fino fino al 2012, questo luogo, sotto la conduzione di Mancini, che sempre nel 2005 ha fondato l’associazione Amici della Familia Christi e ha registrato presso il Tribunale di Viterbo la testata Sosta e Ripresa, anch’essa fondata da Tommasa Alfieri e della quale Mancini è direttore editoriale, svolge un prezioso compito di Centro di spiritualità e di apertura ecumenica e interreligiosa.
Nel 2012 la confraternita appropriatasi del nome di Familia Christi (poi sciolata dalla Santa Sede con riduzione allo stato laicale di tutti i suoi esponenti) in violazione degli accordi presi a suo tempo ottiene dal Tribunale la restituzione dell’Eremo.
Mancini resta a Viterbo e prosegue il suo impegno ecclesiale in vari uffici diocesani e nel comitato regionale per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso.