All’inizio del XIV secolo un filantropo, Mastro Fardo, cerca di venire incontro alla povertà materiale e morale dei più bisognosi con una serie di interventi come ospizi e chiese : tra le sue realizzazioni un Ospitale dietro il palazzo dei Priori ed un altro sulla via Cimina; opere sopravvissute solo nelle Cronache del tempo. Ma la sua realizzazione che ha sfidato il tempo è la Chiesa dedicata a “Sancta Maria Salutis” sita in quella che è oggi Via della Pescheria, di fronte alle Poste Centrali di Via Ascenzi.
L’interno è spoglio, frutto di rimaneggiamenti ed interventi di “ripristino” e “tutela” avvenuti nei secoli. Ma il capolavoro unico è il portale della facciata, preziosamente cesellato (scuola del Maitani) a raffigurare le 14 Opere di Misericordia (7 Corporali e 7 spirituali). Questa è la chiave di lettura di tutto l’apostolato di Mastro Fardo che l’aveva voluta in ordine alla “Salvezza” (Salutis in latino) delle donne convertite.
È proprio questa salvezza che oggi, in piena pandemia, tutti cerchiamo da un nuovo male che ci fa tornare indietro nei secoli.
L’Associazione Onlus Archeotuscia che da qualche anno cura la Chiesa, ha fatto fare quadro che oggi illumina l’abside della Chiesa.
È un’opera su tavola di Elisabetta d’Agnano e da lei donata. È una icona della Madonna che dispensa a piene mani il flusso delle grazie. A Sancta Maria Salutis va l’omaggio e la preghiera dei fedeli.
Editore e Direttore Editoriale
Mario Mancini, nato in Roma nel 1943, dopo la laurea in scienze geologiche, con tesi in geofisica, nel 1967 e un anno di insegnamento della matematica in un istituto tecnico industriale romano, svolge per un quinquennio la sua professione di geofisico e sismologo prevalentemente all’estero, in particolare in Papua Nuova Guinea presso il Rabaul Central Volcanological Observatory e in Australia nella sezione aviotrasportata a Canberra, in entrambi i casi per la BMR Australia, intervallando le due esperienze con un viaggio di studio in Giappone nell’estate del 1970.
Rientrato in Italia nel 1972, si impiega come geofisico presso la CMP di Roma per la quale lavora per sei anni, con diversi incarichi in Italia e all’estero.
Fin da liceale, nel 1959, aveva conosciuto Tommasa Alfieri e l’Opera Familia Christi da lei fondata. La figura e la spiritualità della Signorina Masa, come i suoi discepoli chiamavano la Alfieri, resteranno per Mancini un fondamentale riferimento per tutta la vita. Laico consacrato nel gruppo maschile dell’opera già dal 1974, nel 1979 fa la scelta di dedicarsi completamente all’Opera e va a vivere nell’eremo di Sant’Antonio alla Palanzana.
Alla morte della fondatrice, nel 2000, l’intero patrimonio dell’Opera passa per testamento all’associazione Vittorio e Tommasina Alfieri, all’uopo voluta dalla stessa Alfieri e della quale Mancini era stato tra i fondatori.
Per accordi associativi, più tardi violati da persone riuscite ad assumere il controllo dell’associazione, Mancini resta all’Eremo, unica persona a risiedervi in permanenza e a occuparsene.
La nuova gestione dell’associazione, decisa a trasformare la Familia Christi da istituzione prettamente laicale e una confraternita sacerdotale anticonciliare, nel 2005 convince Mancini a dimettersi dall’associazione stessa, in cambio della promessa, purtroppo mai ratificata legalmente, di lasciargli l’Eremo.
Fino fino al 2012, questo luogo, sotto la conduzione di Mancini, che sempre nel 2005 ha fondato l’associazione Amici della Familia Christi e ha registrato presso il Tribunale di Viterbo la testata Sosta e Ripresa, anch’essa fondata da Tommasa Alfieri e della quale Mancini è direttore editoriale, svolge un prezioso compito di Centro di spiritualità e di apertura ecumenica e interreligiosa.
Nel 2012 la confraternita appropriatasi del nome di Familia Christi (poi sciolata dalla Santa Sede con riduzione allo stato laicale di tutti i suoi esponenti) in violazione degli accordi presi a suo tempo ottiene dal Tribunale la restituzione dell’Eremo.
Mancini resta a Viterbo e prosegue il suo impegno ecclesiale in vari uffici diocesani e nel comitato regionale per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso.