Quest’estate del 2023 sta vivendo un tempo particolarmente attivo per l’Associazione degli amici del Beato Domenico Barberi. Impegnata a diffondere la conoscenza e ad attualizzare la figura di questo luminoso sacerdote passionista viterbese che tanto fece per la causa dell’ecumenismo e in particolare per il riavvicinamento tra cattolici e anglicani. Dopo il viaggio in Inghilterra a luglio di esponenti dell’associazione, con tra gli altri scopi quello di preparare la progettata visita del vescovo di Viterbo Orazio Francesco Piazza nei luoghi dove il beato operò, un momento più intimo e partecipato c’è stato sabato 26 agosto, quando l’associazione ha celebrato la santa Messa nella parrocchia viterbese della Sacra Famiglia, alla vigilia della sua memoria liturgica. Barberi, in religione Domenico della Madre di Dio, morì infatti il 27 agosto del 1849, per un attacco cardiaco, mentre svolgeva la sua missione apostolica ed ecumenica nelle Midlands inglesi.

Beato Bàrberi Viterbo

La sua storia come la sua vocazione sono ricche di spunti intriganti, ma per lo più egli è noto per le conversioni eccelse da lui operate: come quella dello stimato professore di Oxford John H Newman, divenuto in seguito sacerdote e cardinale della Chiesa Cattolica Romana e poi giunto agli onori degli altari nel 2019; o come quella del Conte George Spencer, antenato della principessa Diane e divenuto successore del beato Domenico alla guida della missione passionista inglese con il nome di “Ignatius”. Sintomatico è il racconto che il beato fa ai suoi superiori del momento del suo incontro con Newman:

“Si aprì la porta – e che sorpresa fu per me vedere inginocchiato ai miei piedi John Henry Newman che mi chiedeva di ascoltare la sua confessione e di accoglierlo in seno alla Chiesa Cattolica”

Il suo apostolato creava ponti, non con il proselitismo, ma con l’amore, il rispetto e l’umiltà. Quello che muoveva tante conversioni, era prima di tutto (prima ancora della sua scienza teologica) il suo andare verso gli ultimi, i più diseredati, i più sfruttati, gli immigrati, sbarcati a milioni sulle coste inglesi del Mare d’Irlanda, sfruttati in maniera disumana nelle miniere di carbone per lo sviluppo industriale dell’800. È questa la attualità dell’ecumenismo, che non vuole disquisizioni teologiche, ma la Carità di lavorare insieme per chi ha fame, ha sete, è ammalato, è prigioniero… è Gesù sofferente.

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