Una domenica vissuta in modo diverso e più intenso ha visto la comunità di Castel d’Asso partecipare questo 1° maggio all’Eucarestia, insieme con i fratelli nella fede ucraini nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, al centro di Viterbo.

La Messa, presieduta da don Andriy Maksymòvych, parroco della comunità greco-cattolica ucraina di rito bizantino e concelebrata da don Gianni Carparelli, ha voluto essere segno e momento principale di vicinanza e fraternità spirituale (dopo quella materiale di raccolta di aiuti) per la comunità ucraina, così gravemente provata dai terribili combattimenti attuali. Per l’occasione, i fedeli avevano a disposizione dei libretti bilingue, per meglio seguire le preghiere ed i canti ucraini, aiutati anche dalle indicazioni del parroco e di don Gianni.

Don Andriy nella sua omelia, in italiano, ha ricordato le parole di Papa Francesco che raccomandava ai presbiteri di non prendere decisioni, senza aver consultato una qualche persona di genere femminile capace di generare, intendendo col “generare” non tanto la funzione biologica quanto l’attitudine caratteriale e spirituale della donna. Questo richiamo era in linea con il Vangelo del giorno, che nel rito della sacra liturgia di San Crisostomo, in questa domenica dopo la Pasqua, presenta l’episodio che vede le donne recarsi al sepolcro (oramai vuoto) portando gli aromi per ungere ed abbracciare il corpo del Signore (Mc, 16. 1-8): è la domenica delle “Mirofore” (letteralmente “portatrici di profumi” in lingua greca antica), è una festa che esalta la figura della donna.

A conclusione della Divina Liturgia don Andriy ha ribadito il suo apprezzamento per l’iniziativa di fraternità dei fedeli di Castel d’Asso e ha dato la parola a don Gianni per un affettuoso saluto.

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