La partecipazione alla Messa domenicale resta il cuore e il fulcro della vita cristiana.

Padre Ignazio Martelletto

Sosta e Ripresa intende offrire ai propri lettori un contributo di riflessione sulla liturgia domenicale, nella convinzione che “spezzare la Parola” del Signore è indispensabile per meglio partecipare alla sua mensa eucaristica. Ci accompagna in questo cammino padre Ignazio Martelletto C.S.I.

25 dicembre 2021, Natale del SignorePresepe, pf Laura Ciulli

 

“Vi annunzio una grande gioia: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore”

“Troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. 

(Lc 2, 1-14)

Fermiamoci a contemplare questo Bambino. Cerchiamo di rendere viva con la nostra fede la scena del presepio. Ogni nascita è sempre un prodigio, ma oggi ciò che ci fa sostare in ammirazione è che quel bambino è il Cristo Signore. L’evangelista Luca dice chiaramente che è il Messia, l’uomo atteso nel tempo e che viene per cambiare la vita del popolo d’Israele. E subito parla della gioia di tutti coloro che incontrano questo bambino. Il bambino ci attira sempre perché è la bontà. Ci trasmette tenerezza, dolcezza, amore, sentimenti di stupore, di miracolo, di attese sorprendenti.

Anche noi sentiamo questa gioia, questo dono che il Bambino ci fa e nella vita sentiamo la nostalgia di una vita nuova, più serena e più vera.

Ricordo che un pomeriggio mi trovavo nella casa di un amico e ascoltavo le lamentele del papà che manifestava ila sua rabbia con il datore di lavoro, con gli amministratori, con ii condomini. Non c’era nessuno che si salvava. A un certo momento entrò la moglie con in braccio il piccolo figlio e pregò il marito di tenere per un po’ il bambino perché doveva sbrigare alcune faccende. Mi trovai davanti ad un miracolo. Quell’uomo così pieno di rabbia quando si sentì tra le braccia il bambino cambiò subito di aspetto. Iniziò a sorridere, a cullare il bambino, a giocherellare con le mani e sollevarlo in alto.

Il senso del Natale mi pare proprio visibile in questo papà. La sua vita cambia totalmente quando stringe tra le sue braccia il suo bambino.

Noi siamo come quel papà, scontenti della vita, nevrastenici nelle occupazioni quotidiane. 

Oggi la Madonna ci affida tra le braccia il bambino Gesù perché trasformi la nostra vita. É il Dio con noi nel nostro oggi, in questo luogo e in questo momento. Non il Dio lontano.  Nella nostra povertà entra la pienezza di Dio che vuole rimanere con noi per camminare con noi ed essere la forza della nostra vita.

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